Mezzelune zucca e Lenticchie di Colfiorito con ragù di cotechino

 

Ingredienti per la sfoglia

250 g di farina 00

100 g di farina integrale Petra 9

3 uova medie intere

Pizzico di sale

 

Ingredienti per il ripieno:

70 g di zucca dell’orto

20 g sedano

30 g cipolla rossa di tropea

200 g lenticchie di Colfiorito del Casale 1485

200 g patate pasta gialla

1 rosso d’uovo

1 cucchiaio di grana padano

Brodo vegetale q.b.

1 spicchio d’aglio

Rosmarino

Noce moscata

Olio extra vergine d’oliva

 

 

Ingredienti per il ragù:

1 cotechino precotto da 400 g

150 g di burro

Olio extra vergine d’oliva q.b.

5 o 6 foglie di salvia

Pepe q.b.

 

 

Preparazione per il ripieno:

Soffriggere olio, sedano, cipolla, aglio e zucca. Aggiungere le lenticchie e tostarle per un minuto circa coprire il tutto con il brodo vegetale, salare e cuocere per 30 minuti unendo il rosmarino.

Lessare le patate, schiacciarle ed unire 200 g di lenticchie cotte, il rosso d’uovo, noce moscata e rosmarino tritato finemente. Amalgamare il tutto e metterlo da parte.

 

Preparazione per la sfoglia:

Mettere a fontana su una spianatoia le 2 farine, al centro mettere un po’ di sale e le uova. Lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Realizzare delle sfoglie sottili. Disporre tanti mucchietti, grandi quanto una nocciola, a centro della sfoglia a distanza di 2,5 cm circa l’uno dall’altro. Piegare la sfoglia su se stessa coprendo i mucchietti e tagliare con un coppa pasta ottenendo delle mezze lune.

 

Preparazione per il ragù:

Sciogliere a fuoco lento il burro in una padella unendo il cotechino precedentemente sminuzzato e la salvia.

A parte lessare le mezzelune al dente ed unirle al ragù aggiungendo un  poco d’acqua di cottura. Saltare con un po’ d’acqua di cottura impiattare e spolverare con grana padano e pepe. Guarnire il piatto di portata con foglie di salvia fresca.

 

 

    

Le lenticchie portano fortuna…

 

Le lenticchie sono tra i legumi quelli che più si associano al periodo delle festività natalizie e, per chi più, per chi meno, costituiscono l’alimento d’obbligo durante il cenone di Capodanno. Questa usanza del mangiare lenticchie, anche solo un cucchiaino, la notte di San Silvestro deriva dalla credenza che questo piatto porti fortuna e soldi per l’anno venturo ormai vicino. La leggenda ha origini molto antiche, delle quali, passando per l’antica Grecia e per i Romani, si hanno tracce perfino nella Bibbia. La cultura contadina, infatti associava il denaro e la ricchezza alle lenticchie in primo luogo per via della loro forma circolare e piatta, molto simile a quella di un soldo ed in secondo luogo per l’elevato valore nutrizionale, in grado di sfamare e dare nutrimento anche ai più poveri durante i freddi mesi invernali. Trà le varietà Italiane più note, ricordiamo quella di Colfiorito, piccola, tenera e colorata (va dal giallo al verde al rosso) prodotta e distribuita dall'azienda agricola Casale 1485 ( www.casale1485.it )

 

Si narra inoltre che molti secoli fa un contadino disperato supplicò il cielo di donargli di che poter mantenere la sua famiglia, dato che il raccolto gli aveva reso solo un misero sacchetto di lenticchie che non gli sarebbe mai bastato per tirare avanti fino a fine inverno. Il giorno seguente al posto del sacchetto di lenticchie l’uomo trovò un sacco zeppo di monete d’oro zecchino che permisero all’intera famiglia di vivere nel benessere per tutta la vita. Ovviamente queste sono leggende metropolitane, questo a parte, la tradizione del mangiare le lenticchie il 31 dicembre non può altro che allietare il palato e perché no, magari portare anche un po’ di fortuna per l’anno che verrà.

 

 

Una storia vera, invece, è questa che ora vi racconto. Alla mensa dell’asilo, preparavano le lenticchie una volta a settimana. Queste lenticchie erano di un buono, che ancora oggi ho un vivo ricordo. A casa, mia mamma, dopo continui tentativi non riusciva ancora ad ottenere lo stesso risultato. Si avvicinavano le festività natalizie, dopo mia insistenza, riuscii a convincere la cuoca della mensa a venire  a casa ed a spiegare per filo e per segno la ricetta e la preparazione delle fatidiche lenticchie. Da quel capodanno sono trascorsi più di 34 anni, ed ancora oggi ed in particolare l’ultimo dell’anno, si rinnova quel sapore dell’infanzia immutato nel tempo.

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